11-12 MAGGIO 2019

DOMENICA IV DI PASQUA

(SECONDO IL RITO ROMANO ANTICO: III DOPO PASQUA 
DOMENICA DEL PATROCINIO DI SAN GIUSEPPE, Lc 3,21-23)

 

VISITA PASTORALE DI MONS. GIAMPAOLO CREPALDI ARCIVESCOVO-VESCOVO DI TRIESTE

La “Festa del Patrocinio” sorge nel 1680 in seno all’Ordine Carmelitano, ma era già celebrata a Roma nel 1478 ed in Francia, dal 1500, ad Avignone. La prima diocesi che ottenne di celebrare questa festa fu quella di Città del Messico, nel 1703. Il Beato Pio IX, nel 1847, estende a tutto il mondo la Festa del Patrocinio e l’8 dicembre 1870 proclama S.Giuseppe Patrono della Chiesa Universale con il Decreto “Quemadmodum Deus”. Infine S.Pio X eleva la Festa del Patrocinio a Solennità di prima classe con Ottava solenne.
In tempi a noi più vicini S. Giovanni Paolo II nell’Esortazione Apostolica “Redemptoris Custos” del 15 agosto 1989 così si esprimeva a proposito del patrocinio di S.Giuseppe:
28 – In tempi difficili per la Chiesa Pio IX, volendo affidarla alla speciale protezione del santo patriarca Giuseppe, lo dichiarò “Patrono della Chiesa cattolica” . Il Pontefice sapeva di non compiere un gesto peregrino, perché a motivo dell’eccelsa dignità concessa da Dio a questo suo fedelissimo servo, “la Chiesa, dopo la Vergine Santa, sposa di lui, ebbe sempre in grande onore e ricolmò di lodi il beato Giuseppe, e di preferenza a lui ricorse nelle angustie” (S.Rituum Congreg., “Quemadmodum Deus”,die 8 dec.1870)
Quali sono i motivi di tanta fiducia? Leone XIII li espone così:”Le ragioni per cui il beato Giuseppe deve essere considerato speciale Patrono della Chiesa, e la Chiesa, a sua volta, ripromettersi moltissimo dalla tutela e dal patrocinio di lui, nascono principalmente dall’essere egli sposo di Maria e padre putativo di Gesù…Giuseppe fu a suo tempo legittimo e naturale custode, capo e difensore della divina famiglia…E’ dunque cosa conveniente e sommamente degna del beato Giuseppe, che, a quel modo che egli un tempo soleva tutelare santamente in ogni evento la famiglia di Nazaret, così ora copra e difenda col suo celeste patrocinio la Chiesa di Cristo” ((“Quamquam Pluries”, die 15 aug.1889: “Leonis XIII P.M. Acta”, IX (1890) 177-179))
29 – Questo patrocinio deve essere invocato ed è necessario tuttora alla Chiesa non soltanto a difesa contro gli insorgenti pericoli, ma anche e soprattutto a conforto del suo rinnovato impegno di evangelizzazione nel mondo e di rievangelizzazione in quei “paesi e nazioni dove – come ho scritto nell’esortazione apostolica “Christifideles laici” – la religione e la vita cristiana erano un tempo quanto mai fiorenti”, e che “sono ora messi a dura prova”(34). Per portare il primo annuncio di Cristo o per riportarlo laddove esso è trascurato o dimenticato, la Chiesa ha bisogno di una speciale “virtù dall’alto” (cfr. Lc 24,49; At 1,8), donazione certo dello Spirito del Signore non disgiunta dall’intercessione e dall’esempio dei suoi santi.
30 – Oltre che nella sicura protezione, la Chiesa confida anche nell’insigne esempio di Giuseppe, un esempio che supera i singoli stati di vita e si propone all’intera comunità cristiana, quali che siano in essa la condizione e i compiti di ciascun fedele.
Come è detto nella costituzione del Concilio Vaticano II sulla divina Rivelazione, l’atteggiamento fondamentale di tutta la Chiesa deve essere quello del “religioso ascolto della Parola di Dio” (“Dei Verbum”,1), ossia dell’assoluta disponibilità a servire fedelmente la volontà salvifica di Dio, rivelata in Gesù. Già all’inizio della Redenzione umana troviamo incarnato il modello dell’obbedienza, dopo Maria, proprio in Giuseppe, colui che si distingue per la fedele esecuzione dei comandi di Dio.

Paolo VI invitava a invocarne il patrocinio “come la Chiesa, in questi ultimi tempi, è solita a fare, per sé, innanzitutto, con una spontanea riflessione teologica sul connubio dell’azione divina con l’azione umana nella grande economia della redenzione, nel quale la prima, quella divina, è tutta a sé sufficiente ma la seconda, quella umana, la nostra, sebbene di nulla capace (cfr. Gv 15,5), non è mai
dispensata da un’umile, ma condizionale e nobilitante collaborazione. Inoltre, protettore la Chiesa lo invoca per un profondo e attualissimo desiderio di rinverdire la sua secolare esistenza di veraci virtù evangeliche, quali in San Giuseppe rifulgono” ((“insegnamenti di Paolo VI”, VII (1969) 1268)).
31 – La Chiesa trasforma queste esigenze in preghiera. Ricordando che Dio ha affidato gli inizi della nostra Redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, gli chiede di concederle di collaborare fedelmente all’opera di salvezza, di donarle la stessa fedeltà e purezza di cuore che animò Giuseppe nel servire il Verbo incarnato e di camminare sull’esempio e per l’intercessione del santo, davanti a Dio nelle vie della santità e della giustizia (cfr. “Missale Romanum”, Collecta; Super oblata “in Sollemnitate S.Ioseph Sponsi B.M.V.”; Post communio “in Missa votiva S.Ioseph”).
Già cento anni fa Papa Leone XIII esortava il mondo cattolico a pregare per ottenere la protezione di san Giuseppe, patrono di tutta la Chiesa. L’epistola enciclica “Quamquam Pluries” si richiamava a quell’”amore paterno” che Giuseppe “portava al fanciullo Gesù”, ed a lui, “provvido custode della divina Famiglia”, raccomandava “la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue”. Da allora la Chiesa – come ho ricordato all’inizio – implora la protezione di san Giuseppe – “per quel sacro vincolo di carità che lo strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio” e gli raccomanda tutte le sue sollecitudini, anche per le minacce che incombono sulla famiglia umana.
Ancora oggi abbiamo numerosi motivi per pregare nello stesso modo: “Allontana da noi, o padre amatissimo, questa peste di errori e di vizi…, assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre…;e come un tempo scampasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità” (cfr. “Oratio ad Sanctum Iosephum”. Enc. “Quamquam Pluries” die 15 aug.1889: “Leone XIII P.M.”). Ancora oggi abbiamo perduranti motivi per raccomandare a san Giuseppe ogni uomo.

Con fiducia allora diciamo: “Ite ad Joseph” (ricorrete a Giuseppe).

In occasione di questo importantissimo avvenimento, la Visita Pastorale del Vescovo nella nostra parrocchia, forniamo alcuni cenni sul suo significato:

La Visita pastorale è sostanzialmente la presenza del Vescovo presso le comunità cristiane e, facendo tesoro delle consolidate esperienze in questo campo, è finalizzata a incrementare la vita cristiana, attraverso l’incoraggiamento per le cose buone e anche la correzione per quelle bisognose di essere rimesse nel binario del bene. A collaborare con il Vescovo, per quanto riguarda l’espletamento dei compiti connessi alla Visita pastorale ci saranno alcuni responsabili degli Uffici di Curia, mentre tutti gli aspetti organizzativi faranno riferimento ad un Segretario generale. Comunque i compiti sopra richiesti, prevalentemente di carattere amministrativo e organizzativo, pur necessari, non avranno la preminenza perchè la Visita, con l’impegno corale di tutti, dovrà caratterizzarsi, nel suo svolgimento, per il suo carattere spirituale, ecclesiale e pastorale.
Per cogliere fino in fondo il senso e il significato della Visita pastorale, è bene rifarsi ad un significativo brano del Direttorio per i Vescovi:”La visita pastorale è una delle forme, collaudate dall’esperienza dei secoli, con cui il vescovo mantiene contatti personali con il clero e con gli altri membri del Popolo di Dio. E’ occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli; è anche l’occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad un’azione apostolica più intensa. La visita gli consente inoltre di valutare l’efficienza delle strutture e degli strumenti destinati al servizio pastorale, rendendosi conto delle circostanze e difficoltà del lavoro di evangelizzazione, per poter determinare meglio le priorità e i mezzi della pastorale organica. La visita pastorale è pertanto un’azione apostolica che il vescovo deve compiere animato da carità pastorale che lo manifesta concretamente quale principio e fondamento visibile dell’unità nella Chiesa particolare (LG 23). Per le comunità e le istituzioni che la ricevono, la visita è un evento di grazia che riflette in qualche misura quella specialissima visita con la quale il “supremo pastore”(l Pt 5,4) e guardiano delle nostre anime (cf. l Pt 2,25), Gesù Cristo, ha visitato e redento il suo popolo (cf. Lc 1,68)”

Ricordiamo per l’entrante settimana:

Domenica 12 maggio: Domenica del Patrocinio di S.Giuseppe
Visita Pastorale del Vescovo
Ore 09.00 S.Messa d’orario in italiano con omelia del Vescovo
Ore 11.00 S.Messa d’orario in italiano celebrata dal Vescovo
Ore 17.30 S.Messa solenne in latino, del Patrocinio di S.Giuseppe
Al termine processione presieduta dal Vescovo con la statua di S. Giuseppe per le vie della nostra parrocchia; al rientro in chiesa Omelia del Vescovo e Benedizione Eucaristica.
E’ presente la  Cappella Corale degli studenti dell’Abbazia benedettina di Metten in Baviera che sentitamente ringraziamo.
Lunedì 13 maggio: Festa della Madonna di Fatima
6° giorno della Solennità del Patrocinio di S. Giuseppe
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.
Al termine preghiera in onore di S.Giuseppe davanti alla Sua effigie
Martedì 14 maggio: Festa di S. Mattia Apostolo
7° giorno della Solennità del Patrocinio di S.Giuseppe
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.
Al termine preghiera in onore di S.Giuseppe davanti alla Sua effigie
Mercoledì 15 maggio: Chiusura della Solennità del Patrocinio di S.Giuseppe
Ore 09.00 S.Messa d’orario con cantici.
Al termine preghiera in onore di S.Giuseppe davanti alla Sua effigie.

Cordialmente augurando una fruttuosa Visita Pastorale per tutti, affettuosamente Vi saluto e paternamente Vi benedico

Don Stefano Canonico

NOTE:
– Il Parroco è a disposizione dei Fedeli dopo ogni S.Messa o per appuntamento.
– L’Ufficio parrocchiale è aperto ogni mercoledì non festivo dalle ore 9.30 alle ore 12.00.
Chi desidera comunicare Via E-Mail con il nostro Ufficio parrocchiale può digitare l’indirizzo: beata.vergine.rosario@gmail.com
Se desiderate conoscere la storia della nostra chiesa sono disponibili in sacrestia i libretti in lingua italiana e tedesca.
Si possono acquistare in sacrestia le  piccole acquasantiere con l’immagine della nostra Madonna del Rosario, e ancora alcuni rosari sempre con l’immagine della Madonna del Rosario.
Sono disponibili ancora alcuni libri: “FRANCESCO” Il nome di Dio è misericordia.
Da lunedì a venerdì alle ore 8.30 si recita la Coroncina del Santo Rosario
GRAZIE a coloro che  hanno già dato e  continueranno a dare l’offerta mensile per la musica.
AUSPICABILE il contributo mensile di tutti i fedeli per la musica. Sosteniamo la nostra Corale Parrocchiale!
Il Signore Vi ricompensi.
– la nostra chiesa vive soltanto con le offerte dei fedeli:
   Un grazie ai benefattori! 
   perché le spese da sostenere sono sempre tante ( spese gestionali, manutenzione ordinaria e straordinaria ) per poter mantenere la chiesa in modo tale da “aiutare chiunque entra in questo luogo Sacro a prendere coscienza della Bellezza di  Dio”.
– Le offerte  possono essere consegnate direttamente al parroco o a chi per lui presente in sacrestia. Con l’intenzione e il nominativo. Grazie!
– Per eventuali bonifici o versamenti presso la FriulAdria Credit Agricole – via Mazzini 7 – 34121 Trieste: conto corrente 400855/12 – codice IBAN IT68I0533602207000040085512
  Sarebbe gradito l’indirizzo del Benefattore per poterlo ringraziare.
APPELLO
Dal 9 agosto 2017 è costituita l’Associazione Musicale Beata Vergine del Rosario – Trieste, senza fini di lucro, apartitica, il cui scopo è contribuire alla salvaguardia e alla promozione del cospicuo lascito di musica sacra e liturgica che la Chiesa ha tramandato ai propri fedeli nel corso della sua tradizione millenaria.
Con il contributo del 5 per mille all’Associazione musicale Beata Vergine del Rosario, Associazione che collabora strettamente con la nostra chiesa del Rosario per la parte musicale, potremo contribuire a sostenere l’Associazione e la corale parrocchiale.
E’ sufficiente scrivere il codice fiscale 90153650321 e apporre la firma nell’apposito riquadro a sostegno delle ONLUS sui modelli 730, UNICO e CUD.
Grazie della vostra collaborazione e partecipazione!